04 dicembre 2012. Gian Vito Graziano, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi: Il recente primo Congresso dell’Ordine dei Geologi della Basilicata, incentrato sul ruolo del geologo nella ricerca petrolifera, mi ha dato lo spunto per alcune riflessioni sulla vecchia, ma sempre attuale, dicotomia tra le istanze dello sviluppo e quelle dell’ambiente.
E’ una storia che si ripete dai tempi della prima industrializzazione del Paese, quando emerse, forse per la prima volta, il contrasto tra industria e ambiente, tra sviluppo e sostenibilità, tra chi sostiene che si debba uscire dalla crisi attraverso la green economy e chi sostiene invece che si debba ancora puntare sulle fonti fossili.
Dall’una e dall’altra parte stanno alcune considerazioni a favore delle proprie tesi.
Come non essere d’accordo con le tesi ambientaliste, che vedono un futuro sostenibile nello sviluppo delle energie rinnovabili, alle quali il Consiglio Nazionale dei Geologi guarda con favore e con interesse, in sintonia con la Roadmap 2050 dell’Europa, che punta ad un modello energetico che prevede una produzione proveniente esclusivamente da energie rinnovabili a zero emissioni di carbonio.
L’energia geotermica ad esempio, la cui potenzialità secondo alcuni studi di prestigiosi istituti di ricerca sarebbe persino in grado di coprire l’intero fabbisogno energetico mondiale, ma che in Italia riceve un supporto significativamente inferiore rispetto all’eolico ed al fotovoltaico.
Ma non solo, lo spettro delle rinnovabili oggi si ampia con le tecnologie di recupero delle biomasse in energia, il cui sviluppo potrebbe anche incentivare l’agricoltura ed un ritorno alle campagne di cui abbiamo un gran bisogno, anche sotto l’aspetto della manutenzione del territorio.
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