21.07.2013 – Il sisma registrato sabato all’alba nella regione attorno al Lago di Costanza, in Svizzera, non è stato di forte intensità: 3,6 sulla scala Richter. Ciò nonostante, lo sciame di polemiche è appena iniziato: la scossa sarebbe stata provocata dai lavori di perforazione per la realizzazione di una centrale geotermica nella zona. Il progetto è stato provvisoriamente interrotto.

 EPICENTRO – Il sisma, verificatosi sabato alle 5.30, e avvertito chiaramente dai cittadini di San Gallo, sarebbe stato causato dai lavori di perforazione per la realizzazione di una centrale geotermica nei pressi di San Gallo. Le scosse si sono sentite fino a Herisau, nel Canton Appenzello Esterno. Stando al Servizio sismico svizzero, responsabile del sisma sarebbe proprio il progetto vicino all’abitato di Sittertobel, un progetto che prevede di sfruttare il calore delle profondità terrestri. Anche per il Servizio sismologico del Politecnico federale di Zurigo c’è un «collegamento diretto» coi lavori di perforazione. Il sisma, infatti, è stato localizzato a quattro chilometri sotto la superficie, ha precisato il centro di ricerca, secondo cui piccoli danni alle strutture non si possono escludere in caso di eventi di simile magnitudo situati ad una simile profondità. In questo caso, però, non si sono registrati danni. Tuttavia, già nei giorni scorsi la gente aveva avvertito delle leggeri scosse, riferisce l’Agenzia telegrafica svizzera.

FUGA DI GAS – «Nei prossimi giorni non si possono escludere altri terremoti nella regione», comunicano dal Politecnico zurighese. Insomma, tra la popolazione cresce la preoccupazione, mentre i responsabili del progetto cercano di smorzare le polemiche. I lavori, in ogni caso, sono stati interrotti. Per analizzare l’intera situazione e per stabilizzare il foro. Una decisione sulla loro continuazione sarà presa nei prossimi giorni. Il direttore delle Aziende industriali di San Gallo, Ivo Schillig, ha spiegato alla SonntagsZeitung, che lo scorso venerdì era stata scoperta una fuga di gas ad alta pressione nel foro di trivellazione. Per evitare pericolose fuoriuscite di gas, sono stati perciò pompati nel foro 650 metri cubi di acqua e fango. Secondo Schillig, questa misura potrebbe aver causato il terremoto. «In questo modo si è potuto evitare danni ancora maggiori», ha precisato.

IL PRECEDENTE – Obiettivo dei lavori di perforazione, iniziati lo scorso marzo, è la ricerca di acqua a 140 gradi a circa 4,5 chilometri sotto la superficie terrestre. In seguito, una centrale dovrebbe alimentare con quest’acqua circa la metà degli edifici della città di San Gallo. Non è la prima volta che in Svizzera si verificano terremoti scatenati dall’uomo: a Basilea, un progetto simile è stato abbandonato nel 2006, dopo l’erompere di fenomeni simili in una regione nella quale sussiste un certo rischio sismico. A Basilea fu misurata una scossa di 3,4 magnitudo Richter.

Fonte: Corriere.it

Svizzera, la perforazione geotermica scatena il terremoto: stop al progetto