08.04.2011 Con una trivella azionata da una nave si attraverserà la crosta terrestre scendendo fino a 6 chilometri di profondità per arrivare al mantello. Questo, in sintesi, l’obiettivo del progetto gestito da Ecord, un consorzio cui partecipano 24 Paesi europei tra cui l’Italia.

L’ispiratore sembra proprio Jules Verne e il suo romanzo “Viaggio al centro della terra”, una vera profezia scientifica sempre considerata irrealizzabile. I motivi sono facilmente comprensibili: 300 gradi di temperatura e una pressione di 21 milioni di chili al chilometro quadrato, condizioni “sopportabili” soltanto da una trivella e non certo da un essere umano.

La missione salperà il 13 aprile per restare in mare fino al 3 giugno e il primo obiettivo è raggiungere il record attuale di profondità di 2.111 metri sotto al fondale marino in un punto del Pacifico orientale al largo del Costa Rica. Per toccare il mantello, invece, gli scienziati si dati la scadenza di fine decennio.

Ecord utilizzerà la nave giapponese Chikyu, 210 metri di lunghezza per 56.000 tonnellate di peso, specializzata in trivellazioni a grandi profondità per studiare i terremoti. Le tecnologie usate in Islanda nel settore geotermico permetteranno di lavorare a 300 gradi, ma la sfida principale è la pressione enorme, unita alla necessità di trovare materiali resistenti per la punta delle trivelle. Tre sono invece i punti nel Pacifico in cui si ipotizzano gli scavi: a est del Messico, a est del Costa Rica o alle Hawaii. Sotto al mare la crosta terrestre è più sottile e basta scavare 6 chilometri per raggiungere il mantello, sulla terra ferma invece lo spessore è di almeno 30 chilometri.

di O.O.

Fonte: www.geologi.info

Viaggio al centro della Terra, sulle orme di Verne