Siracusa, 15.06.2011. Il calore della terra invece del nucleare. A sostenere tale causa sono i geologi di Sicilia che a pochi giorni dal referendum che ha definitivamente messo fine alla possibilità di realizzazione di centrali nucleari in Italia, rilanciano la geotermia, una delle forme di energia alternativa che potranno, a regime, sostituire le attuali.“Lo sfruttamento della fonte geotermica per la produzione di energia elettrica –ha esordito Carlo Cassaniti, vicepresidente dei geologi di Sicilia- ha inizio in Toscana nel primo decennio del 1900. Con la crisi petrolifera degli anni settanta, fu il ministro dell’Industria Donat Cattin a commissionare uno studio approfondito del potenziale energetico italiano che produsse, all’epoca, risultati inaspettati: l’Italia aveva, su scala globale, il secondo potenziale geotermico dopo l’Islanda”. Il numero due dei geologi isolani, ricorda come “oltre la Toscana, in Italia abbiamo delle regioni a forte vocazione geotermica, dal cratere di Latera – Bolsena ai Campi Flegrei, dalla zona dei vulcani sottomarini del Palinuro e del Marsili all’arcipelago delle Isole Eolie”. Cassaniti cita qualche dato siciliano e in particolare, mette in evidenza come “in Sicilia, al momento, la Regione ha rilasciato un solo permesso di ricerca relativo al campo geotermico di Pantelleria, un permesso è in fase di rilascio nel campo geotermico eoliano, mentre sono in fase di istruttoria altre tre istanze che riguardano le aree di Sciacca, Gerbini e Pantelleria”. Quindi dopo la Toscana, che copre il 25% del proprio fabbisogno energetico con l’energia geotermica, la Sicilia inizia i primi passi verso tale forma di energia naturale che secondo le previsioni della società di ricerca americana Pike Research, raddoppierà la produzione mondiale entro il 2020. Il vicepresidente dei geologi di Sicilia continua sostenendo che “con l’esito del referendum attuale è stata soppressa la follia nucleare in quanto, la costruzione di centrali nucleari in una zona ad altissimo rischio sismico come la Sicilia, non è l’unico motivo ostativo da parte della popolazione. Infatti, la preoccupazione maggiore è rappresentata dallo smaltimento delle scorie nucleari che in passato, probabilmente, potrebbero aver già superato lo stretto di Messina in direzione del bacino minerario di Caltanissetta. Ecco perché –conclude il geologo- occorre promuovere adesso le energie rinnovabili e la geotermia ne è un esempio altamente rappresentativo”.
Antonio Gallitto
Addetto alla Comunicazione
Geologi di Sicilia
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