9 gennaio 2012. Per sollevare Venezia fino a 30 centimetri ‘basterebbe’ pompare acqua nel sottosuolo. Lo ha dimostrato uno studio appena pubblicato su Water Resources Research, secondo cui sarebbero necessari 150 milioni di metri cubi d’acqua salata iniettati a 650-1000 metri di profondita’. “Questo e’ il piu’ raffinato di una serie di studi che abbiamo fatto sull’argomento – spiega Giuseppe Gambolati dell’universita’ di Padova, che ha condotto la ricerca insieme all’Ismar del Cnr – in altre applicazioni, come nei pozzi petroliferi, si e’ gia’ visto grazie a misure fatte con satelliti che pompando acqua in profondita’ si ottiene come ‘effetto collaterale’ proprio l’innalzamento del terreno”.
La tecnica e’ stata usata negli anni ’70 in California per fermare la subsidenza di Long beach, provocata dalle estrazioni petrolifere: “Per ora quella che abbiamo fatto e’ una simulazione – continua l’esperto – per metterla in pratica ci vorrebbe uno studio preliminare del costo di 30 milioni di euro”.
La citta’ di Venezia sta sprofondando sia per cause naturali sia per il prelievo d’acqua dolce fatto tra 60 e 150 metri di profondita’: il sistema descritto dall’articolo prevederebbe l’iniezione di acqua salata da 12 pozzi ricavati in varie zone della citta’, e produrrebbe l’effetto principale in circa 10 anni: “Dopo questo pompaggio – conclude Gambolati – sarebbero necessarie piccole altre iniezioni perche’ nel corso del tempo l’acqua a questa profondita’ diffonde attraverso le rocce e andrebbe quindi rimpiazzata”.
Fonte: www.ansa.it