Catania. 10.03.2012. “L’insufficiente manutenzione della rete di smaltimento delle acque piovane e un’area, il pantano d’Arci, nella quale  sono concentrate le attività industriali di Catania, compresa nel bacino del fiume  Simeto, fanno il mix esplosivo perché ogni pioggia diventi una pericolosissima alluvione”.

È questa la drammatica sintesi del vicepresidente dei geologi di Sicilia Carlo Cassaniti, in merito a quanto accaduto recentemente a causa del nubifragio di qualche giorno addietro tra le province di Catania e Siracusa. “La zona industriale di Catania sorge su un’area tristemente denominata pantano d’Arci –ha affermato Cassaniti- laddove il Pai –piano di assetto idrogeologico-  aveva evidenziato già nella prima stesura del 2005, l’alta pericolosità idraulica di buona parte dell’Asi –area di sviluppo industriale- . Ma su pressione della cattiva politica, nel 2008 un’ampia area fu declassata da P3 a P2, ovvero a minore pericolosità, permettendo quindi la realizzazione di alcuni insediamenti”. Il vicepresidente dei geologi isolani affonda il colpo chiedendo “come si può  oggi rimanere sorpresi dai disagi e dagli ingenti danni causati dall’ondata di maltempo dei giorni scorsi, quando è chiaro ormai a tutti i livelli che l’Asi è stata pianificata in un’area non idonea in quanto ubicata in una piana alluvionale? La soluzione – conclude  – è quella di delocalizzare l’Area Sviluppo Industriale in un sito geologicamente idoneo dove gli investimenti dei privati e la sicurezza dei lavoratori possano essere garantiti nel tempo”.

Antonio Gallitto

Addetto alla Comunicazione Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia

 

Cassaniti: delocalizzare l’Area Sviluppo Industriale di Catania in un sito geologicamente idoneo.